Val di Luce Pistoia

Un tempo conosciuta come Valle delle Pozze, la zona più settentrionale ed elevata della Provincia di Pistoia, è nota oggi come Val di Luce. Il suo primo nome si deve alla abbondante quantità d’acqua presente nella zona che crea dei piccoli laghi, delle “pozze” appunto, la cui superficie durante l’inverno ghiaccia dando vita a numerosi “specchi” che riflettono la luce in tutta la vallata.

Sappiamo inoltre che il primo Podestà del Comune di Abetone, l’ingegnere Lapo Farinati, acquistò l’area nel 1935. L’uomo aveva in mente un progetto che prevedeva la realizzazione di un grande centro turistico che interessava la vallata con un grande Albergo, piste da sci, un lago per il pattinaggio sul ghiaccio e un enorme faro che avrebbe fatto del luogo la Val di Luce. Purtroppo il progetto fu interrotto a causa della seconda Guerra Mondiale, ma il nome è stato comunque cambiato.

Negli anni ’60 il progetto fu ripreso e aggiornato, facendo costruire impianti e piste da sci, negozi e parcheggi.  La Val di Luce costituisce oggi, sia un comprensorio sciistico autonomo e collegato a quello Abetonese, sia un centro turistico che attrae visitatori in ogni periodo dell’anno.

Com’è fatta

A Sud della valle, si trova l’Alpe delle Tre Potenze, alto 1940m s.l.m.; a Est il crinale che si stacca dall’Alpe segna il versante destro della valle e prosegue verso Nord attraverso il Passo della vecchia e il Monte Dente della Vecchia; mentre a Ovest, il versante sinistro viene delimitato dal crinale che separa il luogo dalla valle modenese delle Tagliole; a Nord si ha lo sbocco nella Valle dello Scoltenna, vicino al paese di Fiumalbo.

Sotto la quota dei 1550m s.l.m. circa, la valle è rivestita da un manto di boschi perlopiù di faggio, anche se vi sono compresi abete bianco e rosso e aceri di monte; oltre quell’altitudine la vegetazione si abbassa mutando in brughiere e vaccineti d’alta quota, pascoli verdi e rocce affioranti; nella parte inferiore abbiamo numerosi acquitrini e laghetti, tra questi spicca il Lago Piatto, proprio al di sotto delle cime dell’Alpe Tre Potenze.

Sentieri della Val di Luce

Font: www.caicarpi.it

La Val di Luce è collegata alle valli adiacenti tramite la carreggiabile di circa 5km che la percorre dal Borgo di Faiello, sulla statale n° 12 dell’Abetone e del Brennero, fino all’abitato. Ma sono praticabili anche numerosi sentieri e passi molto suggestivi.

Uno di essi sale dal Lago Piatto e attraverso il Passo della Vecchia arriva nella Valle del Sestaione, presso il Lago Nero e la Foce di Campolino.

Ancora dal Lago Piatto, attraverso il passo di Annibale, si può scendere nella Valle delle Tagliole, dove si incontra la Strada Ducale che conduce alla Foce a Giovo; da qui è possibile percorrere altri sentieri che conducono al Lago Baccio passando per il Monte Rondinaio o costeggiare la riserva naturale dell’Orrido di Botri sul crinale che ospita l’antica carreggiabile nella Valle della Fegnana.

Impianti sciistici della Val di Luce

Font: smartuscany.it

Ad oggi sono in funzione sei impianti di risalita: uno risale il Monte Gomito e collega la Val di Luce al comprensori sciistico dell’Abetone; un altro conduce al Passo di Annibale e un’esso-turistico-e-sciistico/altra ancora porta proprio al di sotto della vetta dell’Alpe Tre Potenze.

I tracciati delle piste sono di medio bassa difficoltà, presentano un buon innevamento grazie alla posizione ottima del luogo in elevata altitudine ed esposizione a Nord.

Per i principianti si può contare sul Campo Scuola che comprende tre piste, la Sprella, la Jolly e l’Abetina.

 

La storia

In passato la valle era pressoché disabitata eccezion fatta per i ricoveri dei pastori e dei taglialegna; ma è noto che fosse molto frequentata da pellegrini e mercanti che si spostavano sfruttando i più antichi valichi del posto che congiungevano la pianura del Po e la allora Etruria, come il Passo della Vecchia e il Passo di Annibale.

La toponomastica di quest’ultimo si deve a ciò che narra Tito Livio, il condottiero infatti vi sarebbe transitato nel 217 a.C. durante la Seconda Guerra Punica con il suo numerosissimo esercito.
Sempre dallo stesso valico, a cavallo tra il ‘600 e ‘700, passava la Via dei Remi sulla quale venivano trasportati i tronchi dei faggi e degli abeti dai quali venivano ricavati i remi appunto, e in generale le assi per la costruzione delle navi dell’arsenale di Pisa.

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