Badia a Pacciana

Il piccolo paese Badia a Pacciana di età medioevale si trova a 7km dal centro di Pistoia e si estende per circa 2,5 kmq contando più o meno 900 abitanti.

I luoghi di maggiore rilevanza storica sono il complesso conventuale (comprende il Campanile e il Chiostro); l’ex oratorio, divenuto chiesa, del Casone dei Giacomelli e lo storico ponte, “del  Castellare”, sul torrente Ombrone.

Gli eventi rilevanti oltre a quelli di carattere cattolico sono la Festa Storica che comprende la sfilata in costume medioevale e il famoso concerto lirico.

Complesso conventuale di Badia a Pacciana (storia)

Racconti di alcuni anziani rievocavano una Badia piena di mistero, giochi di potere, intrighi, assedi  e i resti di quello che si pensava fosse un convento (importante anche per le storia della potentissima Pistoia dell’epoca) fecero crescere la voglia di alcuni abitanti del luogo, a meta degli anni ’70, di scoprine di più. I vecchi racconti non erano poi tanto lontani dalla realtà.

Ciò che rimaneva degli edifici intorno alla chiesa risale a prima degli anni mille e  faceva parte di un’importante abbazia alla quale si deve anche la bonificazione (medioevale) della piana tra Pistoia e Prato. Oggi possiamo trovare l’arco d’ingresso, chiamato da tutti i badiani “Portichino”, che è l’unica cosa  rimanente delle mura di cinta che rendevano  il convento benedettino una piccola fortezza.

Furono riportate alla luce le vicende di Ormanno Tedici, abate di Badia che ebbe un ruolo di spicco anche nelle vicende della Pistoia del tempo. La piana tra Pistoia e Prato era in ginocchio  e la sua abbazia diede rifugio ai contadini attaccati dalle scorribande di Castruccio Castracani (signore di Lucca). Inoltre,  Pistoia,  divisa internamente tra Bianchi e Neri risentiva delle pressioni di Firenze.  Allora l’abate, fattosi carico del malcontento dei propri compaesani,  con abili strategie “militari” e diplomatiche riusci a far occupare Pistoia ai contadini Badiani e a firmare una tregua con il signore di Lucca. Cominciò da quel giorno la sua carica di Capitano del Popolo e il suo controllo su Pistoia che riportò una ripresa della normale attività sia in campagna che in città.

Erano gli ultimi anni di libertà pistoiese,  infatti pochi anni dopo passo definitivamente sotto l’ala di controllo fiorentina. L’abate decise comunque di non abbandonare il suo incarico e la città, in queso modo l’abbazia divenne la sede reale del governo centrale.

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Fonte: Sito ufficiale Badia a pacciana badiaapacciana.it

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