Lamporecchio

Lamporecchio è un comune italiano con circa 7.500 abitanti e si trova in provincia di Pistoia, Toscana. Distante circa 18,5 km dal capoluogo provinciale, il comune ha un’estensione di 22,17 km tra collina e pianura, dalle pendici occidentali del Montalbano al Padule di Fucecchio.

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Storia

Fin dall’epoca romana la zona di Lamporecchio era abitata, nascendo come un antico feudo; esso venne incorporato nel 1774 alla comunità di Serravalle, successivamente abbandonata per unirsi a Larciano nel 1810 .

Larciano nel 1897 è divenuto comune autonomo, conferendo a Lamporecchio, sviluppatosi lungo il tracciato della strada che dal Valdarno Inferiore raggiungeva Pistoia attraversando il Montalbano, l’assetto attuale.
Dall’XI al XIII i Vescovi di Pistoia Federico I (1155), Arrigo VI (1196) e Ottone IV (1209) fecero del paese un feudo sotto il loro controllo; ma già nel 1224, dopo ripetuti scontri, ne fu riconosciuta la sovrintendenza politica al comune pistoiese.  Lamporecchio nel corso delle guerre tra Pistoia, Lucca e Firenze (1306-1328) cadde ripetutamente sotto il controllo delle varie città fino al trionfo Firenze, integrando il paese al proprio distretto nel 1351.

Il territorio è stato fortemente influenzato da due grandi fattorie che ne caratterizzarono la quasi totalità dal XVI secolo in poi: la Fattoria di Spicchio dei principi Rospigliosi con sessantatré poderi e la Fattoria di Carraia dei conti Manni con quarantasette poderi. A causa delle divisioni ereditarie tra i membri delle due casate sia per alcune vendite a partire dalla seconda metà del XIX secolo entrambe le tenute cominciarono lentamente a degradarsi : oggi la Villa di Spicchio, a seguito di vari interventi e cambi di proprietà è stata messa a disposizione per matrimoni, convegni e meeting, mentre la Villa di Carraia non è mai cambiata di proprietà, rimanendo dei conti Manni che occasionalmente vi soggiornano.

Prodotti

Lamporecchio in Italia è riconosciuto per i suoi prodotto tipici:

  • Brigidini
www.coopfirenze.it

Cialde color giallo-arancio prodotte artigianalmente con l’ ausilio di presse. Gli ingredienti per la realizzazione dei brigidini sono pochi: zucchero, farina, uova ed essenza liquida di anice. Questo dolce è reperibile in un gran numero di fiere, manifestazioni e sagre toscane , spesso è accompagnato dalla pressa usata per realizzarli a scopo dimostrativo.

  • “L’olio bono del Montalbano”
www.oliomontalbano.it

L’olio d’oliva qui prodotto, grazie all’elevata fertilità dei territori è famoso per le sue qualità organolettiche e l’alto valore nutrizionale è l’extravergine IGP Toscano “Montalbano”.

Persone legate a Lamporecchio

  • Francesco Berni, poeta (1497-1535)
  • Andrea Tafi, ciclista.
  • Smeraldo Monti, poeta.
  • Enzo Capecchi, partigiano pistoiese con la sua brigata liberò Lamporecchio dai nazisti.
  • Ventura Vitoni, architetto (1442-1522), nato a Collececioli, a torre Vitoni.
  • Vincenzo Nibali, ciclista messinese, ma residente per un lungo periodo a Mastromarco, vincitore della Vuelta
    2010, del Giro d’Italia 2013 e del Tour de France 2014.
  • Giovanni Visconti, ciclista di origini siciliane, residente a San Baronto, vincitore di tre campionati italiani.
  • Francesca Cinelli, prima vincitrice di Chi vuol essere miliardario? (vittoria avvenuta il 18 marzo del 2001)
  • Masetto da Lamporecchio, personaggio principale della prima novella della terza giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio.
  • Raffaello Vescovi, ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
  • Temistocle Pace, Direttore della Banda Musicale di Lamporecchio e di altre prestigiose formazioni bandistiche nazionali tra cui quella di Pratola Peligna. Noto anche per aver scritto: Ance Battenti, un raro trattato di musicologia sul Clarinetto, originariamente pubblicato nel 1943 a Firenze dalla Casa Editrice del Dott. Carlo Cya.
  • Ricciardo da Lamporecchio, pittore medievale.
  • Nedo Fagni, ciclista.

Monumenti e luoghi d’interesse

I principali luoghi e attrazioni da visitare a Lamporecchio sono:

Architetture religiose

  • Chiesa di Santa Maria del Pruno
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Tra le varie opere risalenti al XIII e al XIV secolo l’opera più conosciuta è sicuramente la “Madonna del Pruno”, scultura lignea raffigurante la Vergine in trono col Figlio.
L’acquasantiera del XV secolo e un bassorilievo in marmo bianco raffigurante la Madonna con il Bambino presentano  caratteristiche donatelliane, sono presenti inoltre numerosi affreschi del XIII secolo.
Durante lavori di restauro sono venute alla luce rovine di un edificio preesistente datate a prima del XI.

 

 

  • San Giorgio, chiesa di Porciano
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Questa struttura è risalente al XIII secolo, ma alcune aggiunte sono state applicate successivamente. Queste sono riconoscibili sulla facciata asimmetrica dotata di portico e affiancata dal campanile angolare. Sono presenti comunque alcune parti originarie come ad esempio le monofore in pietra sul lato sud, e il soffitto a capriate lignee .
Internamente troviamo un’ unica navata con abside quadrangolare dove si possono notare altari laterali in pietra serena e un altare maggiore, sempre in pietra, datato 1687, sul quale è collocato un tabernacolo settecentesco in marmo. Nel secondo altare destro troviamo una tavola raffigurante la Madonna col Bambino in trono fra i Santi Antonio Abate e Nicola di Bari .

 

 

 

  • La chiesa di San Baronto
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Secondo la tradizione, San Baronto, monaco francese, scelse questo luogo che oggi da lui prende il nome come ultima tappa del suo peregrinaggio. Qui egli condusse, nel VII secolo, vita eremitica fino alla sua morte. Intorno alla sua tomba sorse un oratorio consacrato nel 1018.
La chiesa attuale è stata ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, conservando però la cripta della costruzione originaria, la più antica rimanente in Toscana, composta da cinque navatelle che terminano con tre absidi e separate da colonne. Nella cripta sono conservati affreschi del XIV-XV secolo.

 

  • Pieve di Santo Stefano
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La chiesa di origine medievale, venne ricostruita successivamente con tratti neorinascimentali, per quanto riguarda le parti originali restano la torre campanaria, la navata sinistra del Trecento e la cappella del fonte battesimale barocca.
L’edificio si sviluppa su tre navate con transetto e cupola, sono inoltre presenti  un crocifisso ligneo del XVII secolo e un bassorilievo di terracotta invetriata policroma che raffigura la Visitazione tra san Sebastiano e san Rocco, realizzato da Giovanni della Robbia su commissione del popolo di Lamporecchio, tra il 1524 ed il 1525 dopo una terribile pestilenza. Questa fu una delle opere più complesse della produzione dell’artista.

 

  • Veduta della chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù (Mastromarco)
http://www.diocesipistoia.it

Parchi

  • Parco storico Rospigliosi (associato alla Villa Rospigliosi, in memoria di papa Clemente IX e di Gianlorenzo Bernini)
https://www.euroamb.it

L’ingresso alla villa è preceduto da un lungo viale fiancheggiato da due file di lecci ed è sviluppato su due portoni in pietra ornati con uno stemma papale in marmo.
Il parco si estende per circa 29 ettari ed è circondato da un muro di cinta, al suo interno troviamo anche una zona paludosa per la caccia di animali acquatici e un casino di caccia accessibile attraverso un viale fiancheggiato da due filari di lecci.

Architetture civili

  • Villa Rospigliosi
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La villa prende il suo nome dal cardinale Giulio Rospigliosi (papa Clemente IX) che, durante il suo breve papato, decise di farsi costruire una villa nella zona dove la sua famiglia, in fuga dalla Lombardia, venne inizialmente accolta. Trasferitosi successivamente a Pistoia dove aveva ricoperto numerose cariche pubbliche, civili ed ecclesiastiche, avvicinandolo lentamente al papato.
Il progetto della villa è attribuito a Gianlorenzo Bernini, sfortunatamente Papa Clemente non riuscì ad abitarvi perché morì l’anno stesso dell’ inizio dei lavori.
Il progetto fu terminato e la villa divenne la residenza estiva della famiglia Rospigliosi fino ai primi anni del Novecento.  Fu venduta dagli ultimi proprietari a un consorzio alberghiero negli anni ’90, che ha portato a termine un restauro di tutta la proprietà. Oggi la villa è usata per convegni e cerimonie.

  • Villa di Papiano
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Durante il rinascimento venne realizzata la villa padronale dalla famiglia Torrigiani, definitivamente completata nel Cinquecento, attorno ad essa vennero poi realizzati il giardino ed altri edifici. Nell’ Ottocento la villa dienne l’abitazione della nobildonna statunitense Laura Towne Merrick che ne apportò delle modifiche. Attualmente, parte del complesso è sede di un’azienda agrituristica.
La villa si presenta a pianta quadrangolare ed è articolata su tre piani sormontati da una struttura torriforme caratterizzata dalla presenza di un loggiato. Il giardino storico collega la villa padronale alla cappella gentilizia e agli altri edifici della tenuta.

  • Teatro Comunale
http://www.visitlamporecchio.it

Il Teatro Comunale di Lamporecchio affonda le sue origini negli anni Venti del secolo scorso, quando, per volontà della popolazione fu costruito un edificio a memoria dei caduti della prima Guerra Mondiale, in cui fu realizzato anche un Cinema-Teatro.
Il Teatro è stato inaugurato nel dicembre 2007 ed ospita, oltre ad una rassegna di spettacoli di teatro amatoriale, anche una stagione di prosa, promossa, quest’ultima, dall’Amministrazione Comunale unitamente all’Associazione Teatrale Pistoiese.

http://www.teatridipistoia.it
  • Mercato settimanale, ogni venerdì lungo la via principale.

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