Chiesa Santa Maria Maggiore Vicofaro Pistoia

Santa Maria Maggiore a Vicofaro è una chiesa che si trova in Toscana nella città di Pistoia e venne ufficialmente inaugurata nel 1973.

FONTE: iltirreno

Nella località di Vicofaro, come venne attestato nei documenti del sinodo pistoiese del 1313, esisteva già precedentemente una chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria.

VICOFARO, che è ancora oggi il nome del luogo in cui è situata questa chiesa, secondo alcuni studiosi deriverebbe dalle coltivazioni di farro che venivano praticate nei territori circostanti, oppure un’altra ipotesi, è che il toponimo deriverebbe da una lanterna che si dice avesse orientato i viandanti della Via Lucense.

La costruzione è eretta al di sopra di un’altra chiesa, ed il nome è ereditato da una ancora più antica.

Il Convento dei Cappuccini e la chiesa dedicata a Santa Maria degli Angeli vennero costruiti nel 1589; la chiesa utilizzò solo la campana dell’antica costruzione che venne poi ridotta ad un’abitazione privata.

Santa Maria degli Angeli venne poi intitolata a Santa Maria Assunta in Cielo, dal vescovo Alessandro Caccia nel 1607 nel momento in cui avvenne la consacrazione solenne; egli giustificò questo cambiamento per il fatto che il titolo che le fu attestato precedentemente non faceva nessun riferimento ad alcuna festa liturgica, e siccome la Santissima Vergine fu traslata in cielo dagli Angeli questo nuovo titolo era maggiormente adatto rispetto al precedente.

FONTE: iltirreno

Sotto l’altare della chiesa moderna sono attualmente collocate le reliquie di Santa Irene che vennero prelevate dalle catacombe di Santa Priscilla, donate dal cardinale Giulio Rospigliosi poco prima di divenire Papa Clemente IX, che fece da mediatore per l’acquisto della pala della Madonna Assunta dipinta da Ludovico Gemignani.

Scipione De’Ricci, vescovo giansenista, il 3 gennaio 1783 soppresse il convento dei Cappuccini dell’Assunta e la chiesa la trasformò nell’attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore a Vicofaro; in questo territorio situato lungo la Via Lucense si trovavano tre edifici di culto differenti:

  • In località Fabbrica, quella che si trovava più vicina alla città, era situato l’ospizio; esso a quei tempi, aveva avuto un ruolo cosi rilevante che durante la peste del 1630-1632, fino a qualche decennio fa “Spedalino” era un sinonimo molto diffuso per l’attuale toponimo “Vicofaro”.
  • In località Santa Tèrnita invece si trovava l’oratorio della Santissima Trinità in cui, prima della cerimonia di insediamento, sostava il nuovo vescovo; essa veniva celebrata con il “matrimonio mistico” in cui la badessa del Monastero di San Pier Maggiore simboleggiava la Chiesa Pistoiese, come attestato dalla Cronica del 1561.
  • In località Sala, era presente un monastero femminile benedettino utilizzato come una sorta di “casa colonica” che venne attestato dal 1140, successivamente trasferito per motivi di sicurezza entro la cerchia urbana nel 1322, poi demolito nel 1937.

La chiesa è attualmente dotata di un campanile costruito nel 1858 dai fonditori Terzo Rafanelli e Figli, ed è composto da due campane che vennero fuse assieme da quest’ultimi a Pistoia; donarono a queste campane un timbro armonioso ed una grande diffusività di voce, tanto da essere apprezzati anche all’estero come veri e propri artisti.

FONTE: lanazione

L’organo, costruito anch’esso a Pistoia, nel 1895 dalla Casa Organara Agati-Tronci venne trasferito nel coro dopo 45 anni ed è attualmente collocato nella chiesa moderna dopo un accurato restauro, precedentemente invece era situato su una tribuna pensile sopra la porta di ingresso.

Giovanni Battista Bassi, architetto, venne incaricato nel 1966 in collaborazione col fratello Giampiero, nella progettazione della nuova chiesa parrocchiale per la zona di Vicofaro; egli però devono tener conto della piccola chiesa già preesistente che venne ritenuta come una testimonianza significativa dell’architettura ecclesiastica popolare dalla Soprintendenza ai beni Artistici e storici, quindi non era possibile demolirla.

Per il primo progetto inizialmente elaborato la nuova chiesa doveva trovarsi a sinistra del fronte rispetto a quella vecchia, contemporaneamente perpendicolare ad essa; questo progetto venne poi rielaborato negli anni successivi tra il 1970-1971.

Successivamente però, un secondo progetto maggiormente complicato, venne assegnato all’edificazione della chiesa con un lotto più stretto e più lungo rispetto al precedente, compreso tra la chiesa preesistente e la strada.

Durante la rielaborazione del primo progetto esisteva un confronto diretto e continuo tra la comunità dei fedeli e il progettista, in quanto per soddisfare l’esigenza di quest’ultimi di avere uno spazio più grande per le assemblee, l’architetto Bassi rinuncia di sua spontanea volontà di introdurre nella nuova chiesa due importanti elementi della religione cristiana:

  • l’acqua
  • i pesci, previsti nel progetto in vasche comunicanti

La chiesa è maggiormente sviluppata in modo longitudinale a causa della conformazione del lotto. Il progettista utilizza parte della navata della preesistente chiesa per il presbiterio della nuova, ottenendo spazi liturgici con una voluta asimmetria e una sorta di fulcro-cerniera intorno al quale si dispone lo spazio assembleare.

FONTE: lineefuture

L’accesso alla chiesa è possibile sia dalla piazza, sia dal lato opposto, ovvero dalla strada. Dalla piazza è immediatamente accentuato visibilmente un ingresso connotato da una copertura a calotta.

Il battistero, illuminato da una stretta vetrata e arredato da un fonte battesimale in marmo bianco, è situato a destra dell’ingresso dalla strada. Dal lato opposto in prossimità dell’ingresso principale, che conduce ad una galleria, invece si trova una scala curvilinea sospesa grazie ai pregiati metodi strutturali ed ai tiranti in acciaio a loro volta posti al di sopra delle travi di copertura; essa si prolunga a sua volta su due differenti estremi verso l’altare come se fossero due bracci ed a sua volta sovrasta la zona di percorrenza interna.

FONTE: pollonivetrateartistiche

L’esterno della chiesa è costituito da pilastri in calcestruzzo armato intervallati, sui quali poggia una lunga trave-parete, che ne determina la chiusura in senso verticale ed a sua volta si raccorda con la copertura piana grazie alla presenza di una sezione costituita in diversi punti da una struttura curva.

La galleria è composta da un solaio costruito in cemento armato, che è situato sul lato inferiore della chiesa; è decorato da un elaborato disegno a lacunari ottenuto al momento stesso del getto mediante l’uso di casseforme sagomate.

Nella mostra tenuta al Castello Malaspina di Massa nel 1972 venne illustrata questa chiesa come una vera e propria opera artistica sull’attività di Bassi e di Marco Dezzi Bardeschi.

Carlo Cresti richiama poi successivamente l’attenzione sulla chiesa di Vicofaro; egli evidenza la capacità del progettista nei confronti del riscatto dal conformismo religioso, e di proporre «…un’architettura ricca di temi spaziali, povera per i bassi costi di realizzazione»; inoltre nel disegno di tutti i particolari Bassi riscontra la produzione di Carlo Scarpa. 

Quest’opera ebbe una grande diffusione e venne recensita anche su diverse riviste dal giornalista Nicola Risaliti; egli parla di questa chiesa paragonandola come le grandi cattedrali gotiche grazie alla sua complessità strutturale.

Nel 1973 vennero conclusi i lavori alla ditta C.e.t.a.c. di Prato; altri progettisti che collaborarono alla costruzione furono l’ing. Carmelo Pucci, per il calcolo delle complesse strutture in cemento armato, per le parti lignee presero parte diverse ditte come: la ditta E.Petrini e la ditta Broccardi e Venturi entrambe di Pistoia. La ditta Lari di Pietrasanta si occupò invece degli arredi in marmo bianco che vennero eseguiti direttamente su disegno dallo stesso architetto Bassi.

Recentemente è anche stata realizzata una struttura in vetri policromi, con scene della Via Crucis, chiamata finestratura; essa è caratterizzata, lungo tutta la via su cui si affaccia la chiesa, da un andamento orizzontale e a livello discontinuo, innalzandosi forma un arco a più ghiere nel punto che corrisponde all’asse dell’altare.

FONTE: lanazione

 Per INFO:

Abitanti : 5700
Vicariato : Suburbio
Provincia di : Pistoia

IndirizzoVia S. Maria Maggiore 71 – 51100 Pistoia

Telefono : 0573 22197

Mail : parrocchiavicofaro@gmail.com

Parroco : Biancalani Don Massimo

Orario Messe

 
FerialiFestivi
alle 17:00 ogni venerdì presso la cappella delle Suore Minime del Sacro Cuore -via Nazario Sauro, 289Sabato ore 16:00
Domenica ore 8:30-11:00

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Un pensiero su “Chiesa Santa Maria Maggiore Vicofaro Pistoia

  • Ottobre 29, 2018 in 8:01 pm
    Permalink

    Cari amici della parrochia Santa Maria Maggiore di Pistoia,

    ho letto l’articolo nel settimanale tedescho “Die Zeit” del 25 ottobre e sono fiero che cè una parrocchia che offre un rifugio a gli giovani africani nel paese! Benché tanta gente è contro questo servizio della misericordia, io sono certo que porta lo spitito di Jesù vivo! Tanti auguri e saluti !
    Lois Rastl, Elisabethstr. 1a/5, A 5020 Salisburgo, Austria

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