Palazzo Del Pretorio Pistoia

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Palazzo Pretorio visto dal Palazzo del Comune

Il Palazzo del Pretorio di Pistoia è stato segnato dalla storia soprattutto per quanto riguarda il suo stato di conservazione e l’estetica. Non sappiamo di preciso a chi attribuire il progetto fra gli artisti dell’epoca, uno dei più qualificati era sicuramente Cellino di Nese da Siena, poiché nel 1337 aveva partecipato al Cenotafio di Messer Cino sempre a Pistoia.

La sua costruzione risale al 1367 e il primo edificio non corrisponde esattamente a come lo vediamo oggi, perfettamente fuso con il resto dei monumenti in piazza duomo a Pistoia fra cui la Cattedrale di San Zeno e il Palazzo del Comune. Infatti l’opera prima prevedeva la costruzione di un palazzo a base quadrata, tutt’oggi è osservabile inquadrando le prime quattro finestre bifore a partire da sinistra, con asse di simmetria associato al portone di ingresso.

Coloro che abitavano il Palazzo erano sostanzialmente gli amministratori di giustizia e il Podestà (in epoca medioevale) e i Commissari fiorentini (in epoca rinascimentale). Successivamente al Pretorio venne aggiunto un locale destinato all’ alloggio delle truppe, le stalle e le prigioni e, nel 1634 fu restaurato da Niccolò de’ Pucci e poi in età risorgimentale nel 1842 , fu modificato a tal punto daprendere le forme odierne.

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Affresco interno Palazzo Pretorio

Sulle direttive dell’architetto Giuseppe Faldi il Palazzo fu ampliato annettendo al vano principale e al corpo originario gli edifici adiacenti ad esso, fu innalzato di un piano e l’unione dei vari corpi fu resa omogenea grazie all’ intonaco che simula la pietra (bugne). Dal 1816 il Palazzo esercitò la funzione di Tribunale collegiale dopo l’abolizione delle magistrature dei podestà e successivamente del Regio Tribunale Di Prima Istanza. Il Pretorio è dotato di un cortile nel quale in pieno Cinquecento si svolgevano i processi e vi risiedevano i magistrati (ospita il banco o tribuna su cui sedevano i giudici).

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Stemmi sale Palazzo Pretorio

Oltre al banco nel cortile sono presenti numerosi stemmi (dopo esservi stati ricollocati durante la restaurazione risorgimentale per rivivere la gloria della Pistoia ai tempi di massimo splendore) del Potestà dei Capitani e di Magistrati. Le logge interne sono state decorate a partire dal quindicesimo secolo da artisti quali Valiani, Machol, Marini ( ‘800) guidati da un sentimento campanilista che ha portato alla decorazione di affreschi e tempere che fanno rivivere gli sfarzi di Pistoia delle epoche più ricche. Oggigiorno il Palazzo non è abbandonato a se stesso ma è utilizzato come sede di eventi e mostre e nella grande sala del primo piano, a cui si ha accesso dalle scale alla destra del portone di entrata, prendono vita le udienze.

Un edificio da visitare, che unisce storia e semplicità richiamando l’attenzione di numerosi turisti.

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