Vinacciano

Il castello di Vinacciano è collocato sulle colline settentrionali del Montalbano, un tempo chiamati “monti di sotto” e si trova al confine con i castelli di Montevettolini e Monsummano, situato in un luogo splendido.

Vinacciano è posto in una posizione strategica, dalla quale domina la pianura.

Il paese venne chiamato “CurtemVinathianam” che deriva da “Vinum”, perché posto in una zona nota per la produzione vinicola, ma anche da “Venatio” per l’attività della caccia che vi si svolgeva.

Storia

Vinacciano

L’esistenza del borgo di Vinacciano e del suo castello risale a molti anni prima del 998, infatti proprio il 25 febbraio di quell’anno Ottone III, che deteneva il controllo su questo territorio, attraverso un diploma che spedì al Vescovo pistoiese Antonini, dichiarò di proteggere la Curtem Vinathianam, cioè la città di Vinacciano.

Successivamente, nel 1221, passa al comune di Pistoia grazie al provvedimento del legale imperiale Everardo di Lutra. Nel XIV secolo il signore di Lucca, Uguccione della Faggiola, decise di invadere la città di Pistoia e conquistare le città fortificate di Casore, Castellina, Serravalle, Marliana e per ultima la città di Vinacciano stanziandosi lì con i soldati e costringendo gli abitanti a partecipare alla conquista di Pistoia. Uguccione, pur corrompendo alcuni soldati pistoiesi che dovevano aprirgli le porte della città, non riuscì nel suo obbiettivo dovendosi perciò ritirare.

La conferma della rilevanza strategica del castello di Vinacciano venne ribadita nel 1318, quando i Lucchesi attaccarono la città di Pistoia nuovamente. Castruccio, signore di Lucca, dopo aver conquistato i castelli vicini, il 2 gennaio 1318 arrivò nel paese di Vinacciano che si dovette arrendere e venne sottomesso. Nel 1322, la città venne fortificata dai Lucchesi facendovi insediare i propri soldati. In seguito la sorte del piccolo paese sarà la stessa della capitale Pistoia che passerà dal dominio lucchese a quello fiorentino, come si può notare dalle due statue raffiguranti un leone e una leonessa sotto la torre, simbolo di sudditanza dalla città di Firenze.

Nel 1501 Vinacciano, subì un terribile destino perché a Pistoia cominciò uno scontro tra i due poteri forti della città, i Panciatichi e i Cancellieri, che viene descritto nello stesso anno all’interno delle “Memorie storiche della città di Pistoia” con queste parole:

“I Panciatichi messa insieme tutta la loro gente si portarono al castello di Momigno e avendolo preso ci posero fuoco. Giunto il 24 Aprile presero Vinacciano ed arsero tutte le case de’ Cancellieri; ed essendo state poco prima arse dai Cancellieri le case de’ Panciatichi, restò quel castello, per questo ultimo incendio del tutto abbruciato, desolato e destrutto.”

La famiglia Panciatichi decise perciò di dare fuoco al possedimento della famiglia Cancellieri, infatti ciò che resta del castello originale è solamente la torre pentagonale. In seguito all’accaduto il castello perse ogni funzione difensiva e nella metà dell’800 la torre venne trasformata, dagli Arcangeli, in una cappella con una stanza funebre al primo piano adornata da alcune rappresentazioni sulle pareti. Dopo venne annessa al Palazzo Cancellieri che poi diverrà Palazzo Sozzifanti.

Palazzo Sozzifanti

Palazzo Sozzifanti VinaccianoIl palazzo si sviluppa in orizzontale e ciò  richiama la simmetria, la proporzione e la perfezione dell’età  classica, mentre la facciata è composta da un portone di pietra serena che mette in evidenza il balcone sovrastante.

Nella facciata principale del palazzo si trovano due portali: uno che da accesso alle zone di lavoro e alle cantine, mentre il secondo al piano nobile.

Per accedere alla porta (sormontata dallo stemma gentilizio dei Cerracchi dal Gallo) del primo piano, bisognava percorrere una scala a doppia rampa.

 

 

Leone e LeonessaLeone e leonessa

Sulla facciata, alla base della torre, sono collocati un leone e una leonessa.

Questi due leoni rappresentano la sottomissione del castello al dominio della città di Firenze.

Il leone (simbolo della città fiorentina) ammira dall’alto, in modo severo la leonessa.

 

Chiesa dei Santi Lucia e Marcello

La Chiesa dei Santi Lucia e Marcello che si trova a Vinacciano è dedicata a San Marcello Papa ed a Santa Lucia. LaChiesa dei Santi Lucia e Marcello Chiesa, nascosta dal Palazzo, è formata da un porticato di tre arcate a sesto ribassato che danno accesso all’aula ecclesiale.

Sopra l’altare si trovava la Madonna col Bambino e i santi Marcello, Bartolomeo e Giovannino, dipinto da Leonardo Malatesta, che attualmente si trovano al Museo diocesano di Pistoia. La Vergine rappresentata nel dipinto è la Madonna del Carmine, che viene portata in processione durante il mese di Luglio. Un secondo dipinto, tutt’oggi presente nella chiesa, è quello con Santa Lucia tra Sant’Antonio Abate e San Luigi Gonzaga di Pietro Marchesini.

La chiesa, dedicata a San Marcello, viene citata nella bolla di Innocenzo II datata 21 Dicembre 1133 anche se in realtà era stata registrata come “Plebs S.Lucie”. Nel 1373 invece viene citata dal Vescovo Vivenzi come “Plebs S. Marcelli et ecclesia S. Lucie de Vinacciano”. Infine nel Cinquecento la chiesa appare con il doppio nome: “Plebs SS. Marcelli et Luciae”. Durante questo periodo le funzioni ecclesiastiche venivano svolte all’interno della chiesa di Santa Lucia, trasformando l’antica pieve in un oratorio.

 

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