Ville Sbertoli Pistoia

Le ville Sbertoli sono un complesso di circa 25 edifici che sormontano la cittadina pistoiese.

Lo sguardo cupo e duro con il quale Villa Tanzi (la più conosciuta dell’intero complesso) si affaccia sulla città dall’alto Collegigliato è ormai conosciuto a tutti i pistoiesi.

Ma, quel che oggi sono solo dei luoghi abbandonati in balia del degrado e del vandalismo, un secolo fa rappresentavano uno dei centri di cura mentale più famosi in tutta Europa.

Storia delle ville Sbertoli

Le ville Sbertoli nascono nel 1868. La decisione fu del dottor Agostino Sbertoli, medico operante, che decise a metà del XIX secolo di acquistare  due ville del Collegigliato. I motivi, secondo molti, sono da ritrovarsi nella malattia neuropsichiatrica di uno dei figli. Il dottor Sbertoli aveva, infatti, intenzione di dedicare l’allora piccolo complesso di ville alla cura del ragazzo e di coloro che soffrivano di disturbi simili riconoscendo al dolce pendio pistoiese un effetto ristoratore sulla mente dei malati. Il numero dei malati andava via via crescendo costringendo la famiglia Sbertoli ad edificare  nuove strutture aumentando cosi la capienza di quel che stava diventando a tutti gli effetti un manicomio.

Con l’aumentare delle dimensioni e del numero di pazienti aumentava anche la sua fama. Molte delle più facoltose famiglie italiane mandavano in cura i propri malati alla ville Sbertoli che garantiva un certo livello di riservatezza. Ne è un esempio Severino Ferrari, poeta e critico letterario, amico fraterno di Pascoli e allievo di Carducci. Si spegnerà il 24 dicembre 1905 proprio tra le mura delle ville. La fama dell’ospedale non attira solo “grandi” pazienti ma anche grandi dottori e studiosi. Ricordiamo per esempio Cesare Lombroso, padre delle moderna criminologia, che ha lavorato per la famiglia Sbertoli.

Dopo la morte del dottor Sbertoli  la gestione del manicomio passò al figlio Nino che nel 1920 la lasciò a dei privati. L’intero complesso venne poi acquistato dal comune di Pistoia a metà del XX secolo. Da questo momento il manicomio non ebbe lunga vita in quanto nel 1978 venne chiuso a causa della legge Basaglia, legge che regolamentava il trattamento sanitario obbligatorio imponendo la totale chiusura dei manicomi sul suolo italico. Dopo il 1978 le ville Sbertoli vennero adibite ad altri trattamenti sanitari anche se con il passare del tempo vennero chiuse gradualmente una ad una portando allo stato di abbandono che troviamo oggi.

Le Ville Sbertoli oggi

Oggi il complesso risulta ufficialmente un luogo inagibile e chiuso al pubblico nonostante le discrete condizioni delle varie strutture.

I pochi autorizzati ad accedervi sono i cittadini che abitano nelle case perimetrali che devono regolarmente pulire il purificatore delle ville Sbertoli dal quale questi ultimi prendono l’acqua.

Incamminandosi per le stradine è possibile vedere, dentro alcune ville, i macchinari utilizzati prima che il manicomio venisse chiuso (come i macchinari per l’elettro-shock) oppure, ancora, gli inquietanti disegni che si possono ancora osservare in buono stato sui muri di alcune ville.

Mappa

Fonte I foto:  http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2016/02/16/news/alle-ville-sbertoli-sedi-universitarie-o-centri-di-ricerca-1.12963490

Fonte II foto: https://imeandmyfuckingpassions.wordpress.com/page/3/

Fonte III foto: http://www.edicoladellenotizie.it/i-fantasmi-delle-ville-sbertoli/

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