Castagnaccio pistoiese

Il castagnaccio è una torta di farina di castagne tipica delle zone appenniniche della Toscana, ma anche della Liguria, dell’Emilia Romagna e del Lazio. È un piatto tipico autunnale le cui origini sembrano risalire al sedicesimo secolo.

Ricetta

Ingredienti per 8-10 persone

  • 500 g di farina di castagne (meglio se macinata a pietra)
  • 80 g di uvetta
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 2 manciate di pinoli
  • una decina di noci
  • un rametto di rosmarino fresco
  • scorza d’arancia (non trattata)
  • olio extravergine d’oliva
  • un pizzico di sale
  • acqua fredda q.b.

Preparazione

Passare la farina al setaccio, perché diventi più fine e metterla in una ciotola. Unire lo zucchero, la scorza d’arancia grattugiata e, poco alla volta, 75 cl circa di acqua fredda.

Mescolare bene in modo da ottenere una pastella piuttosto liquida e senza grumi. Aggiungere 2 cucchiai di olio e un pizzico di sale.

Lasciare riposare per circa un’ora.

Ungere una teglia bassa (circa 35 cm di diametro) e versarvi la pastella,che non deve risultare troppo alta (circa 1 cm).

Cospargere la superficie con l’uvetta (prima ammollata in acqua tiepida e poi strizzata), i pinoli, le noci spezzettate grossolanamente e le foglioline di rosmarino. Irrorare con un filo d’olio.

Cuocere in forno caldo (170°-180°) per 35-40 minuti, fino a quando non si sarà formata una bella crosta marrone, tutta crepata “come la terra quando da tempo non piove“.

Curiosità

Un semplicissimo dolce della tradizione toscana, dal gusto prezioso, le cui origini sono remote. Sembra sia di origine lucchese e, già ricordato nella cronaca cinquecentesca, viene attribuito ad un certo Pilade da Lucca.

Si può preparare anche senza uvetta, in base ai gusti personali. E’ apprezzato da chi ama i dolci rustici e poco cremosi.

A Livorno, il castagnaccio è fatto alto 3 cm e piuttosto denso (non a caso lo chiamano Toppone).

In Lucchesia e in altre zone della Toscana si gusta abitualmente con della ricotta fresca.

Alessandra Buccola

Un pensiero su “Castagnaccio pistoiese

  • Marzo 1, 2017 in 4:00 pm
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    Complimenti davvero! E’ un dolce povero ma buono da gustare, meglio se accompagnato con del buon vin santo!

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